Una coppia è stata condannata a decenni di carcere per aver legato la figlia dell’uomo a un albero per tre giorni.
Nel cuore dell’Oklahoma, un caso di abuso minorile ha scosso l’opinione pubblica, rivelando una storia di maltrattamenti e negligenza ai danni di una quindicenne da parte di una coppia. Il caso è emerso a seguito di una segnalazione che ha portato le autorità locali a scoprire una scena inquietante: una ragazza legata a un albero con cinghie da carico, abbandonata all’aperto per giorni.
Le giustificazioni scioccanti del padre
La vicenda ha avuto origine quando i servizi di emergenza sono stati chiamati nella piccola comunità di Vera, dove una persona di passaggio ha notato qualcosa di insolito e ha deciso di fermarsi per verificare. Quello che ha trovato ha lasciato tutti senza parole: una giovane con ferite evidenti sulle braccia e sulle gambe, distesa su un pezzo di moquette, visibilmente debole e traumatizzata.
Gli agenti intervenuti sul posto hanno scoperto che la vittima era la figlia di Johnny James, un uomo che risiedeva in quella casa con la sua compagna, Kayla Clark. Secondo la ricostruzione dei fatti, la ragazza si trovava in città per far visita al padre, ma l’accoglienza ricevuta è stata tutt’altro che affettuosa.
James ha dichiarato agli investigatori di aver legato la figlia all’albero come punizione per presunti problemi comportamentali, affermando che la giovane aveva difficoltà a controllare i propri bisogni fisiologici in casa. Tuttavia, le prove raccolte indicano che la ragazza è stata sottoposta a questa pratica più volte nel corso di tre giorni. Nonostante il caldo soffocante e le condizioni disumane in cui era costretta a vivere.
Una condanna esemplare per gli abusi subiti
La compagna di James, Kayla Clark, si è difesa sostenendo di non essere consapevole della situazione, affermando di essere “troppo distratta” per notare la ragazza legata prima di andare in chiesa. Tuttavia, la corte ha ritenuto entrambi responsabili dell’orribile trattamento inflitto alla giovane.
Il verdetto finale ha stabilito che Johnny James sconterà 35 anni di carcere, mentre Kayla Clark è stata condannata a 30 anni per negligenza e complicità negli abusi. Il caso ha sollevato forti interrogativi sulla protezione dei minori e sulla necessità di una maggiore vigilanza per prevenire episodi simili in futuro.